domenica 13 febbraio 2011

Bacchanal


Nome: Bacchanal

Autore: Paul Czege

Data di Pubblicazione: Maggio 2005

Editore: Half Meme Press (non tradotto nè importato in Italia)

Prezzo: 4,00 $ nella versione cartacea, mentre quella in PDF è liberamente scaricabile
Ho atteso una certa quantità di tempo prima di avere la possibilità di giocare a Bacchanal. Non avevo una completa idea di quali fossero i temi, ma come si intuisce dando una "generica occhiata" a titolo, sottotitolo ("a roleplaying game for adults") e immagini, la cosa ha evidentemente a che vedere col sesso.

Curiosamente praticamente nessuna delle persone a cui avevo proposto una partita si erano sentite di lanciarsi in una partita di prova. Probabilmente temevano si trattasse di una porcheria che ricreasse delle trame di film porno. Un pensiero onesto e innocente, devo dire, anche se sono più convinto si trattasse della solita paura di "provare qualcosa di nuovo".

Un altro problema è rappresentato dall'assurda quantità e particolarità dei dadi necessari per giocare. L'elenco a momenti prende un'intera facciata del manuale, e fa sbiancare i capelli poichè difficilmente un comune mortale avrà nella sua riserva di dadi tutto il materiale occorrente. Si parla di "un numero di d6 pari a otto volte il numero di giocatori", come di un certo numero di d8 che devono avere un colore molto particolare che richiami l'elemento del gioco a cui è associato. Un certo d8 rappresenterà infatti Plutone, il dio della morte, e dovrà essere perciò nero. Un altro d8, stavolta viola, rappresenterà Bacco, mentre un numero di d8 pari alla metà del numero dei giocatori, di colore dorato, rappresenteranno i soldati. Questi sono solo una minima parte dei dadi necessari al gioco, e la lista proseguirebbe fino ad arrivare a un "d4 bianco-perlscente", rappresentante Venere.

Fortunatamente l'intero set di dadi è acquistabile ad un prezzo onesto (anche se non ricordo da che pagina del sito della Half Meme Press) direttamente dall'autore.

Di recente, al GiocaCarpi 2011, ho finalmente avuto la possibilità di giocare a Bacchanal, e la partita è stata direi molto interessante.

Nel 61 DC, a Puteoli (oggi Pozzuoli), scoppia il finimondo poichè Bacco in persona decide di scendere a farsi una passeggiata. Alterati dalla presenza divina, gli abitanti di Puteoli si strappano di dosso i vestiti e cominciano ad accoppiarsi vicendevolmente senza fare distinzione di età, classe sociale, sesso, e provenienza. I personaggi sono gente che si ritrovava a passare da Puteoli in quanto fuggitiva. Qui si sarebbero infatti dovuti ritrovare con un loro compagno di viaggio, e scappare con lui dalla terribile e mortale accusa che gravava su di loro da parte dell'Impero: se dovessero venire arrestati sarebbero certamente condannati a morte. Travolti dal baccanale, i personaggi si ritroveranno a passarne di tutti i colori, e nel migliore dei casi riusciranno a fuggire dalla città.

Niente film porno, dunque. Al contrario, l'ambientazione e le meccaniche incoraggiano la creazione di una trama piuttosto tragica e decadente, costellata da tanti richiami sessuali anche abbastanza poetici, se devo dire la verità. Certo, giocato da un gruppo di infanti da scuola media Bacchanal potrebbe degenerare nell'hardcore più tremendo, ma un gruppo di persone abbastanza adulte saprà senza problemi cogliere la sottile differenza tra "erotismo" e "pornografia". Tra l'altro è anche possibile che il baccanale del titolo diventi una semplice figura di sfondo nelle faccezie del personaggio, e che la sua trama sia invece segnata da sangue e fughe a rotta di collo.

Il sistema è piuttosto semplice. Ogni giocatore ha una propria riserva di dadi, contenuta in un bicchiere da vino. Al proprio turno il giocatore tira i dadi, e il risultato più alto ottenuto determinerà le caratteristiche che dovrà avere la scena narrata dal giocatore, come eventuali cambi di scena, comparse di altri personaggi, e particolarità meccaniche.

Purtroppo, la lunghezza della partita di ogni giocatore viene determinata in modo abbastanza casuale. Un dado sfortunato (o fortunato, dipende dai punti di vista) all'inizio della partita può significare che il personaggio morirà alla scena successiva, oppure che nella scena corrente incontrerà il proprio compagno, fuggendo finalmente da Puteoli e avendo salva la vita. Nella mia partita al GiocaCarpi, il mio personaggio è morto dopo quattro scene, mentre qualche altro giocatore dopo un'oretta e passa dalla mia morte si ritrovava ancora a tirare i dadi. Questa "imparità" è un limite abbastanza grosso del gioco, che non so se è stato in qualche modo risolto nella versione a pagamento, che ho letto essere stata oggetto di qualche piccolo aggiustamento. Personalmente, credo che per risolvere il problema basti semplicemente, quando il proprio personaggio muore, creare un nuovo personaggio da capo, e ricominciare la partita, continuando a narrare storie assieme fino a che non si decide che sia ora di smettere.

Direi che non c'è altro da aggiungere.

PRO:
- Tema piuttosto particolare, con forti richiami divini ed epicheggianti;
- La versione gratuita è pressochè identica a quella a pagamento;
- Il meccanismo del "fatti ispirare dal risultato dei dadi, e narra la tua scena" è fortemente evocativo, oltre che semplice ed efficace;

CONTRO:
- La quantità e la particolarità dei materiali richiesti impedisce di giocare a chi non ha una riserva di dadi infinita in casa;
- La lunghezza impari della trama dei singoli personaggi rasenta il frustrante per quei giocatori che non hanno fortuna coi dadi.

SINTESI:
Bacchanal è un gioco molto interessante, che ha però alcuni problemi relativi alla difficile reperibilità del materiale di gioco, come alla gestione fondamentalmente sbagliata del tempo della partita. Il problema dei materiali è pressochè irrisolvibile, mentre il problema dei tempi può essere aggiustato con qualche rattoppamento casalingo. Sicuramente lo rigiocherò appena possibile, perchè i temi e l'ambientazione mi attirano particolarmente, e non posso non consigliarlo considerato che è pure gratuito. Solo, avverto che deve essere giocato con un'occhio adulto, o la particolare e magica atmosfera della trama andrà certamente perduta.

1 commento:

  1. Si ringrazia Moreno Roncucci per avere segnalato un mio errore di comprensione relativo al cambio delle scene ;)

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